È stata Amatrice a pagare in termini di vite umane il prezzo più alto del terremoto che ha messo in ginocchio il centro Italia lo scorso 24 agosto.

In quella tragica notte sono morti prevalentemente bambini che erano a letto nella propria cameretta pensando erroneamente di essere al sicuro. Le giovani vittime si sarebbero potute salvare al pari degli adulti se solo si fossero rifugiati in una Stanza Antisismica o avessero dormito direttamente lì dentro.

Intervenuto negli studi di Sky Tg24 Antonio D’Intino, ideatore della Madis Room, ha affermato “Nella Stanza Antisismica le persone si sarebbero salvate. È un brevetto passivo, una misura temporanea, da utilizzare nei futuri decenni in cui non si posso fare adeguamenti sismici per salvare le vite. Come avvenuto per Samuele e Leone, i bambini messi in fuga sotto al letto dalla nonna, le altre persone avrebbero avuto il tempo di rifugiarsi nella Stanza Antisismica. Con la Madis Room anche il nonno dei due bambini sarebbe ancora vivo”.

L’ingegnoso D’Intino ha poi aggiunto in risposta a un’osservazione di Andrea Barocci, strutturista autore di ‘Rischio sismico’: “È normale che nella camera da letto si trascorrono 7-8 ore: è consigliabile installare lì la capsula perché la notte si è meno vigili. Il terremoto prima scuote, poi deforma e dopo prende piede la fase distruttiva così anche di giorno c’è tempo di entrare nella Stanza Antisismica per mettersi al sicuro. Purtroppo spendiamo tanto per la ricostruzione e dopo le tragedie non resta la coscienza storica di essere un Paese ad alto rischio sismico”.

Una soluzione salvavita da consigliare anche al musicista Francesco Guccini che vivrà nel suo paese fatto di abitazioni vecchie e non antisismiche nel “fatalismo”, come affermato nell’arco della diretta di oggi pomeriggio.

“Io sono per l’adeguamento sismico e per partire ieri con una prevenzione e un progetto importante, ma visto che in quei centri là possiamo fare il miglioramento sismico e la Stanza Antisismica diventa complementare perché stiamo sempre rischiando le vite umane, nel frattempo che facciamo l’adeguamento sismico vogliamo far capire alla popolazione che ci sono degli elementi con cui si possono mettersi in sicurezza da subito? Questa è la mia preoccupazione oggi, se non facciamo prevenzione sismica, se non facciamo capire la percezione del pericolo alle persone noi fra mesi dimenticheremo tutto e come dice Guccini vivremo nel fatalismo”, ha concluso D’Intino.

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